“Hic sunt leones” è un’espressione latina utilizzata in cartografia per descrivere un territorio inesplorato e sconosciuto. Allo stesso modo, il progetto Hic Sunt Lupi mira a comprendere le cause di una situazione finora sconosciuta: il ritorno del lupo nel Salento.
Partner di questo progetto sono la Regione Puglia, il CNR-IRET e l’Università Sapienza di Roma, che lo realizzeranno con il supporto di LifeWatch Italia, del Centro Nazionale Biodiversità Futura e dell’Università del Salento.
Negli ultimi anni sono stati avvistati diversi lupi nel Salento. Tuttavia, raccogliere dati e comprendere meglio la situazione è fondamentale prima di adottare qualsiasi misura per gestire questo fenomeno. Da dove provengono? Si sono incrociati con i cani?
Grazie a questo progetto, i ricercatori inizieranno a indagare e a rispondere a queste e altre domande. I dati raccolti nel corso del progetto saranno ospitati e resi accessibili alla comunità scientifica attraverso i servizi web di LifeWatch Italia, come il portale dati e il catalogo dei metadati. Inoltre, LifeWatch Italia supporterà anche l’impegno dei cittadini grazie alla sua piattaforma Citizen Science, dove i dati provenienti dalle osservazioni delle persone saranno raccolti, validati e ospitati.
Perché questo progetto è importante
“Il lupo ha un ruolo cruciale negli ecosistemi locali” – spiega Francesco Cozzoli, ricercatore al CNR-IRET di Lecce. La sua presenza può aiutare a rinaturare gli habitat fortemente antropizzati del Salento. Inoltre, controlla le popolazioni di animali selvatici, come i cinghiali. Sebbene possa essere un catalizzatore per l’ecoturismo, la presenza di grandi carnivori può creare problemi di gestione.
Francesco De Leo, ricercatore del CNR-IRET di Lecce, afferma che è fondamentale comprendere a fondo la situazione locale: “Il lupo è un mammifero che si adatta ai cambiamenti del suo ambiente, compresa la sua dieta e le sue abitudini”. Questa conoscenza sarà la base per un piano di gestione informato ed efficace.
Pertanto, il progetto Hic Sunt Lupi monitorerà sistematicamente l’area salentina per determinare la demografia, la distribuzione e la dieta dei lupi, principalmente attraverso il fototrappolaggio e la raccolta di escrementi. Questa fase è finalizzata alla mappatura della popolazione di lupi nell’area. Inoltre, lo studio della loro genetica aiuterà a capire la loro origine, probabilmente il vicino Appennino. Inoltre, l’analisi fornirà informazioni sulla loro struttura familiare e sul grado di ibridazione con i cani domestici, grazie alle tecnologie di analisi molecolare e alla modellazione spaziale.
“In un’epoca in cui l’uomo ha colonizzato gran parte degli habitat della fauna selvatica, il problema della convivenza con i grandi predatori, come orsi e lupi, si pone con sempre maggiore urgenza. Quest’ultimo ha iniziato a ripopolare il Salento e la sua presenza suscita curiosità e preoccupazione. Per trovare una soluzione occorre mettere da parte pregiudizi e ideologie e affidarsi alla ricerca, alla scienza.
Per questo ho voluto fortemente questo progetto”, afferma l’assessore all’Ambiente della regione Puglia, Anna Grazia Maraschio. “Il primo passo che possiamo fare è conoscere, nel modo più dettagliato possibile, la sua presenza nel territorio salentino, in modo da avere gli strumenti necessari per qualsiasi valutazione”.